“No, non posso. No, non mi va. No, grazie.”
Quante volte avresti voluto pronunciare queste parole e invece hai detto “Sì”, magari controvoglia, solo per educazione, paura, senso di colpa o per evitare conflitti?
Alzi la mano chi proprio non sa dire no! Mai, neanche quando è chiaro che dovrebbe. E la alzi anche chi, se avesse detto qualche No in più…ehh… si sarebbe evitato un bel po’ di situazioni… diciamo… scomode.
Vedo frotte di mani alzate, accompagnate da teste che ciondolano verso il basso sconsolate. Quante volte volevamo urlare al mondo il nostro rifiuto e invece abbiamo finito per pronunciare, con maestria hollywoodiana “ma certo”, “figurati, un piacere”, “scherzi? Ovvio”.
Per poi, appena ritrovata la solitudine, maledire noi, la nostra lingua, la nostra personalità e tutto l’albero genealogico.
Una delle parole più corte, semplici, chiare del nostro alfabeto eppure…a volte così difficile da pronunciare.
Perché è così difficile dire NO?
Ma perché è così difficile dire No? Quali sono i costi nascosti di non rifiutarsi mai? E quali invece i benefici di un sonoro “nein”? E ultimo ma non per importanza, come si fa a dire no in maniera consapevole e rispettosa?
Oggi il nostro obiettivo è prendere consapevolezza di quando, come e perché distribuiamo SI gratuiti a destra e manca e andare per sottrazione. Iniziare a toglierne qualcuno, quelli che, dentro di noi, sappiamo già essere i più subdoli, tremendi e generatori di casini vari.
Le ragioni dietro la nostra difficoltà
- Accettazione Sociale
Siamo animali sociali, programmati ed educati sin da bambini a cercare l’approvazione degli altri. Da quella del babbo e la mamma prima, amici e colleghi poi. Dire no ci fa sentire che stiamo strizzando l’occhio più all’esclusione che all’essere accettati. “Andiamo a mangiare Sushi per la cena di Natale?” E noi che odiamo il pesce crudo cosa diciamo? “Siii…che bella idea” - La nostra immagine
Per educazione, cultura o scelta alcuni di noi si identificano con lo stereotipo del People Pleaser o per dirla in italiano quello che fa sempre contenti tutti. Quello che dice si, che è disponibile. Questo perché tramite la costruzione di questa immagine speriamo che tutti ci vorranno bene, saremo accettati e ci sentiremo al sicuro. - Senso di colpa
Eccolo la… l’onnipresente, il protagonista dei nostri garbugli mentali si palesa anche oggi. Non ci hanno forse insegnato che, se non pensiamo agli altri, siamo egoisti? Pensiamo prima agli altri, altrimenti siamo delle brutte persone. - Paura delle conseguenze
Brutto da dire, ma quante volte ci siamo detti “mhm se dico di no poi chissà cosa succede”. Che sia il vostro capo, il vostro partner o anche un capriccio di vostro figlio, meglio dire di si…che poi se no… vero?
Gli effetti negativi del dire sempre SI
Niente nella vita è gratis, tantomeno dire sempre Si. Ecco quali sono i costi nascosti di non dire mai No:
1. Frustrazione e Risentimento
Nonostante nessuno ci abbia costretto – oddio…magari non in maniera diretta – dire di si controvoglia ci porta a diventare nervosi, frustrati e, soprattutto se lo facciamo in maniera continuativa con una persona, a sviluppare fastidio o livore verso il destinatario della nostra disponibilità.
2. Svalutiamo noi stessi
Dire si agli altri, spesso equivale a dire no a noi stessi. Mettiamo gli altri al primo posto e noi in fondo…e alla lunga indeboliamo la percezione del nostro valore.
3. Aspettative e Rispetto
Avete presente quel collega che dice sempre di si e quindi gli altri ne approfittano? Gli chiedono sempre più cose, lo considerano sempre disponibile e, alla fine, lo danno per scontato. Ecco non sarete mica voi vero? Quando le persone ci considerano quasi a disposizione, il loro rispetto nei nostri confronti ha buone possibilità di diminuire giorno dopo giorno.
4. Il nostro tempo
In un mondo dove il tempo è una risorsa limitata, tutti i nostri Si porteranno via tempo a noi stessi. Alle nostre passioni, al nostro riposo e magari anche a opportunità che erano li ad aspettarci, mentre noi eravamo a pulire il garage del nostro vicino di casa.
5. Perdita di energia
Oltre agli aspetti psicologici e mentali, quando i nostri Si aumentano erodiamo costantemente anche la nostra energia. Troppi si, significa meno tempo – come abbiamo appena visto – quindi più pressione per fare tante cose. Abbiamo meno tempo, dobbiamo correre, incastrare impegni e rotture di scatole e finiamo per essere stressati, spesso in ansia e a fare le cose.. male.
I benefici di dire NO consapevolmente
Proviamo a cambiare prospettiva. Come abbiamo visto prima, oggi siamo portati a pensare che dire No sia brutto, respingente, una modalità che ci allontana dagli altri e ci fa percepire come degli egoisti senza cuore.
Proviamo a immaginare invece che dire No sia un atto di premura nei nostri confronti, un modo di proteggerci, di rispettare il nostro valore, di offrire agli altri la versione migliore di noi stessi e quindi… di avere relazioni più sane e autentiche.
Ecco alcuni benefici che arriveranno non appena inizieremo a dire qualche No consapevole:
1. Autostima e fiducia in noi stessi
Ogni piccolo grande No mette noi stessi al centro. Innanzitutto ci fa dire “oh bravo, stavolta ce l’hai fatta” il classico piccolo passo che si merita una pacca sulla spalla da noi stessi, quindi fiducia e autostima. Il messaggio che mandiamo è “Anche i miei bisogni contano” “non sono l’ultimo”, insomma smettiamo di relegarci al ruolo di comparsa, e ci diamo il valore che meritiamo.
2. Qualità delle relazioni
I nostri No sinceri, onesti e magari anche spiegati, sono uno strumento potente per farci conoscere e apprezzare per quello che siamo e non per quello che gli altri si aspettano. Probabilmente perderemo qualche approfittatore per strada, ma costruiremo delle relazioni più solide, dove non ci sono maschere e atteggiamenti di facciata.
3. Facciamo crescere gli altri
In tanti contesti, dire Si equivale a dire “lo faccio io per te”. Questo può portare gli altri a dare e darci per scontati, a impigrirsi, a non affrontare certe situazioni, a non imparare.
“Fallo tu che sei bravo ad organizzare i meeting” Eh no amico bello fallo tu cosi impari. “Babbo posso guardare ancora 20 minuti di TV” Eh no, non diventare un’ameba.
4. Tempo ed energia per noi
Come visto prima e come è logico dedurre, meno cose facciamo e più tempo abbiamo per noi. Non solo tempo in quantità, ma anche in qualità. Un cervello più fresco con più energie mentali, fisiche ed emotive per impegnarci su quello che ci sta veramente a cuore.
5. Effetto Domino Positivo
Tutti questi No che stiamo dicendo ci regalano un sacco di cose positive che in automatico ci portano ad essere più carichi, meno stressati, più focalizzati, insomma a vivere una vita molto più ricca, piacevole e soddisfacente con noi stessi e con gli altri.
5 Strategie pratiche per imparare a dire NO
1. Partiamo Facile
Iniziamo con dei No facili, dei no che non avranno impatti devastanti né su di noi né sugli altri.
“Vuoi assaggiare questo fegato alla veneziana?” No grazie.
“Che ne dici di unirti a noi per la serata di coro gregoriano?” Ah bell’iniziativa, ma non posso.
2. Prendiamo tempo
Spesso, i nostri si sono dettati dalla scarsa capacità di elaborazione del nostro cervello che non riesce a trovare una motivazione valida per dire no in meno di 2 secondi.
Quindi proviamo con “Sento mio marito e ti dico”, “Provo a vedere se riesco a incastrare, volentieri se posso”. Insomma ripassate il vocabolario e trovate delle perifrasi carine che vi permettano di avere più di 5 secondi per rispondere.
3. Attenzione alle parole
Anche se il nostro io interiore vorrebbe urlare “Piuttosto che venire con voi alla riunione mi taglierei un piede” spesso non possiamo farlo, o non vogliamo. Per non ferire gli altri e soprattutto per non sembrare degli psicopatici. Quindi lavoriamo sul nostro vocabolario. In tre modi.
- Addolcire: evitare un secco NO, provare ad addolcire la pillola. “Questa settimana non riesco”, “Ora è tardi devo fare un’altra cosa”.
- Tecnica sandwich: Prima dico wow, poi No e poi butto fumo negli occhi. “Bellissima iniziativa, ma oggi non posso, divertitevi e la prossima volta ci sono anche io”.
- Si, ma: “Si certo posso aiutarti in questo progetto, ma solo per 1 ora a settimana”. Questa mi piace perché rimaniamo aperti e disponibili, ma poniamo dei confini e diamo importanza a noi stessi.
4. Regole della casa
Per aiutarci nel nostro allenamento e per evitare di scivolare subito su una marea di SI, possiamo provare a darci delle piccole regole personali, dei momenti di No aprioristici.
“Il sabato mattina è dedicato a famiglia e casa” quindi se arriva una proposta sarà più facile dire no. “Ogni mercoledì esco alle 18 perché ho pilates”.
Insomma come dico sempre, chi vi conosce meglio siete voi. Trovate delle regole che servano sia a dire no, ma anche a ritagliarvi il vostro spazio e godervelo.
5. I no che avremmo voluto dire
Proviamo a scrivere, sempre con penna e foglio e non al computer, una piccola lista di No che avremmo voluto e potuto dire.
Perché li avremmo voluti dire? Cosa sarebbe successo se li avessimo detti? E invece cosa è successo dopo il mio SI?
In questo modo ci prendiamo del tempo per essere consapevoli dei nostri atteggiamenti, delle conseguenze e dall’altra parte di ciò che ci serve per stare meglio.
Conclusione
Una delle cose che più mi è piaciuto di questo argomento è che è controintuitivo. Pensiamo: dico SI, tutto va bene, dico No alimento una spirale di negatività e invece…
Invece se impariamo a dire qualche no in più diventeremo persone più consapevoli, più autentiche, con relazioni sociali migliori e livelli di energia e positività che ci permetteranno di fare..quello che desideriamo.