Alzi la mano chi è stanco della routine? Chi pensa che la routine sia una parola noiosa e anche chi al solo sentirne parlare… gli viene l’urticaria.
Tutti? Molti? Insomma, tanti di voi sono stanchi e poco amici della routine, delle abitudini, di ripetere sempre la stessa cosa, di fare come in quella vecchia pubblicità dove, a forza di andare avanti e indietro dal supermercato, le persone facevano il solco nella strada.
Eh sì… basta con questa vita noiosa scandita da un ritmo monotono e sempre uguale! Basta con… un attimo… aspettate, mi sa che c’è stato un fraintendimento. Abbassate quelle mani… fermi tutti!
È proprio il contrario!
Oggi parliamo del potere della routine, dell’importanza di iniziare e implementare nuove abitudini, di come il costante passo della routine vince a mani basse sulle fiammate della motivazione. Insomma, oggi smontiamo il mito della performance fatta di passione e scariche di adrenalina e riscopriamo il valore della routine intesa in senso positivo.
Oggi seguiremo le parole di Esopo e faremo un viaggio da tartarughe e non da lepri… che poi, se ci pensate, per tanto tempo vi ho fatto una testa grande come una casa che ogni traguardo e ogni obiettivo inizia con un piccolo passo e tanto allenamento. Quale tema migliore di questo potevo trattare, no?
Cosa significa davvero “routine”?
Facciamo una breve passeggiata nei sentieri dell’etimologia.
La parola “routine” di chiara origine francese deriva da “route” che significa tutt’oggi strada, percorso. Questo termine a sua volta affonda le radici nel latino “rupta“, una forma abbreviata di “via rupta” ovvero “strada aperta, via battuta”.
“Rupta” è il participio passato di “rumpere” che significa rompere, ma nel senso di aprire un passaggio, tracciare un percorso.
Nel tempo, “routine” ha assunto il concetto di un percorso abituale, un’abitudine consolidata, una sequenza di azioni, mantenendo quindi l’idea originaria di una strada battuta che si segue regolarmente.
Cambiamo prospettiva sulla routine
Proviamo ad immaginare la routine come un sentiero tracciato, qualcosa che scegliamo di costruire e di seguire passo dopo passo fino a farlo diventare un universo conosciuto, in cui ci troviamo a nostro agio e che ci aiuta a risparmiare tempo, fatica ed energia fino a portarci a destinazione.
Lasciamo da parte idee come la routine lavorativa che ci stressa o la routine familiare tra lavatrici, feste dei bambini e felpe da stanare sotto ai letti.
Pensiamo invece a piccole azioni che vogliamo e possiamo mettere in atto per creare un’abitudine, un percorso conosciuto, un porto sicuro.
Oggi la società ci dice che dobbiamo essere carichi, farci guidare dalla motivazione, dalle idee geniali, dalla creatività. Tutti elementi fondamentali, ma brevi, intermittenti e limitati nel tempo. Elementi che hanno bisogno di un supporto, una spina dorsale su cui inserirsi… signori e signore, vi presento la routine!
I benefici della routine
Ecco alcuni vantaggi che possono farci cambiare idea su questo potente strumento.
1. Riduce il carico mentale
Ogni decisione che prendiamo consuma energia e, come sappiamo, il nostro cervello ha dei limiti, non è infinito e con capacità illimitata di processare informazioni. Una routine stabilita alleggerisce lo sforzo del nostro organo madre e ci regala meno sovraccarico mentale, meno stress e più spazio per creatività, riposo o quello che vogliamo.
2. Continuità e costanza
Certo, a volte nella vita arrivano momenti magici, epici, incredibili, ma la nostra crescita, il nostro benessere e il nostro successo passano per tanti mattoncini, spesso simili, per tante micro azioni che valgono più di uno sprint motivazionale.
Mi fermo un secondo su questo punto perché sento un mormorio di disaccordo. Non mi fraintendete, la motivazione serve… è quella scintilla che ci dà la carica e la spinta, ma poi finisce. Ha una forza esplosiva, ma breve e facilmente esauribile. O perlomeno perde di intensità.
Devo proprio farvi l’esempio di quante volte ci siamo iscritti in palestra e dopo 2 settimane l’abbonamento aveva già la polvere? Di quanti di noi iniziano un progetto convinti che svolteranno la propria vita e poi… di che progetto stai parlando??
Lavoriamo in sinergia. Partiamo dalla scintilla che accende il fuoco, ma poi alimentiamolo con tanti rametti altrimenti si spegne. O se siete bravi anche delle travi di rovere vanno bene.
3. Senso di controllo
Davanti ad un foglio bianco andiamo in panico, con una scaletta ben precisa tutto diventa più chiaro, noi siamo meno agitati e ci sentiamo più in controllo delle situazioni.
4. Vivere il presente
Instaurare una routine semplice e personale – dal prendersi un tè in relax o farsi una passeggiata nel parco – ci aiuta ad ancorarci al qui e ora che, come sappiamo, ha mille benefici tra cui ridurre lo stress e dare spazio alla nostra mente per respirare, pensare, riposare.
5. Benessere fisico ed emotivo
Se riusciamo a crearci delle routine pratiche legate ad alimentazione, sonno, esercizio fisico avremo tangibili benefici su corpo e mente.
6. Coltiviamo la nostra identità
Se ogni giorno corri, diventi un corridore. Se ogni giorno scrivi, diventi uno scrittore… o almeno uno che scrive. Se ogni giorno mediti, diventi uno che ascolta e si ascolta. Ogni nostra abitudine rafforza ciò che siamo o che vogliamo essere.
Il loop dell’abitudine: perché la routine funziona
Il loop dell’abitudine è composto da tre elementi fondamentali:
- Segnale – Il fattore che scatena l’abitudine. Un trigger che dice al cervello “Vai! Fai partire un comportamento”. Può essere una persona, un orario, un’emozione, un luogo.
- Routine – Il comportamento, l’azione che viene eseguita quasi in automatico (azione che può essere fisica, mentale o emotiva).
- Ricompensa – Il beneficio che il cervello riceve dopo aver compiuto l’azione. Può essere di vario tipo, per esempio fisica come il rilascio di dopamina o emotiva come un senso di sollievo.
Con il tempo, il loop diventa sempre più automatico e questo permette di trasformarlo in abitudine e al cervello di risparmiare energia e spazio per potersi concentrare su attività più complesse o impegnative.
Cosa ci impedisce di creare nuove routine?
Prima di passare agli strumenti pratici, vediamo quali credenze limitanti ci impediscono di abbracciare calorosamente questa parola così poco apprezzata:
1. Aspettative irrealistiche
7 giorni su 7 a fare cross fit, un litro di succo di sedano ogni mattina e niente più cellulare per un anno. Ecco, sarà difficile instaurare una nuova routine se partiamo con obiettivi irrealizzabili. Questo ci porterà a frustrazione, delusione e poca fiducia nella prossima routine.
2. Santa Pazienza e Santa Costanza
Due sante che non amiamo abbastanza. Dopo due giorni di addominali vediamo la nostra solita tartaruga (intendo quella girata al contrario, bella tonda) e sbuffiamo: “Eh non serve a niente”. Routine interrotta prima ancora di farla partire praticamente. Dai, teniamo duro un minimo!
3. Mancata personalizzazione detta anche Ansia da Social
Non cerchiamo di imitare quel famoso youtuber che dorme solo 4 ore a notte, mangia una volta al mese e quando va in bagno si connette con i suoi chakra. Scegliamo la nostra routine perché se seguiamo quelle – spesso irrealistiche – degli altri, avremo alti tassi di abbandono e fallimento.
4. Accountability
Che in italiano è un po’ il concetto di responsabilità. Nei momenti di inizio o di difficoltà, alcune persone trovano utile avere qualcuno che li possa motivare, supportare, accompagnare, che sia una moglie, un amico o anche un professionista.
Per esempio, uno degli aspetti positivi di un percorso di coaching è proprio quello di avere un action plan e l’impegno personale di portarlo avanti sia per raggiungere il proprio obiettivo che per instaurare nuovi comportamenti. Il fatto di avere un coach che non giudica né critica, ma c’è e ti segue, è uno strumento utile in più per non mollare.
Come creare routine efficaci: i 3 pilastri fondamentali
1. Semplicità
Se l’idea è di cominciare a scrivere un diario giornaliero, non partiamo come se fossimo Leopardi chiudendoci in una stanza con un calamaio e una pergamena dei monaci amanuensi per una giornata intera. Ci basterà una penna, un foglio e qualche minuto al giorno. Facciamola facile insomma.
2. Costanza
La routine richiede applicazione e costanza, quindi meglio 5 minuti di stretching ogni giorno che un’ora ogni volta che passa la cometa di Halley. La costanza è fondamentale per far sì che il nostro cervello si alleni e faccia propria la nuova abitudine, quindi come dicevano i latini, “repetita iuvant“.
Nota Bene: Se abbiamo una routine giornaliera cerchiamo di non saltare mai due volte di fila, perché saltare un giorno è umano e comprensibile, ma saltarne due è l’inizio di una nuova abitudine: quella di mollare.
3. Significato
Per funzionare una nuova routine deve avere senso per noi, deve interessarci. Certo, andare a correre fa bene e magari anche buttar giù quella pancetta che non ci piace, ma ce ne frega veramente? O è solo per dire?
Una scelta intenzionale vale mille “lo faccio perché fa bene”.
Strumenti pratici per implementare nuove routine
Decidere il Quando
Sembra poco rilevante, ma è fondamentale. Per esempio, io ho un ginocchio ballerino e una schiena da coccolare e quindi devo fare dei semplici esercizi, neanche faticosi, che durano 20-25 minuti, idealmente 3 volte a settimana. Il massimo che riuscivo a fare era 1 volta a settimana nel weekend. Poi mi sono imposto di farli sempre prima di pranzo e ora vedo miglioramenti!
Trovate il vostro momento, magari uno che si sposa bene con la vostra routine esistente. Se volete fare un’ora di cardio fitness, probabilmente non è il caso di farlo dopo cena!
Habit Stacking
Letteralmente “impilare le abitudini”, questa tecnica ci suggerisce di legare la nostra nuova routine a qualcosa che facciamo già in automatico. Tipo: dopo che bevo il caffè a mezzogiorno leggo 5 pagine del mio libro. Dopo che mi lavo i denti alla sera prendo il cellulare e lo chiudo in un cassetto per 10 minuti.
Funziona come una sveglia, un qualcuno che ti grida: “Oh… la nuova abitudine, non l’abbandonare prima ancora di averla fatta tua!”
Il luogo del rituale
Il nostro cervello adora la chiarezza e le certezze e non c’è miglior regalo che possiamo fargli se non quello di indicare chiaramente l’inizio e la fine della nostra nuova routine. Ancora meglio se la nostra routine avviene – almeno all’inizio – sempre nello stesso posto.
Cosa fare e dove lo decidiamo noi. Io per esempio inizio la mia ginnastica mettendo la musica e la finisco mettendo a posto la sedia che mi serve per l’ultimo esercizio. Sempre in salotto.
Calendario
Un’altra cosa che ho notato nel corso di questa avventura delle routine è che io mi racconto delle frottole o per lo meno delle mezze verità. Non lo faccio con intenzione o cattiveria, però il mio cervello tende ad approssimare un po’ le cose.
Facciamo un esempio pratico con gli esercizi: devo farli 3 volte a settimana. Magari li ho fatti martedì e venerdì, siamo a domenica e il mio cervello mi dice che sì, sono due volte, però se guardo la somma con la settimana scorsa (quando avevo fatto anche lunedì) forse sono già sei e in ogni caso posso farli domani. E poi domani è dopodomani e in un attimo mi ritrovo che mi alleno una volta ogni tanto.
Quindi facciamo una bella crocetta sul calendario. O visto che non si usano più, segniamolo sul telefono, su un foglio, dove ci viene comodo. Segniamo quando abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Ci aiuterà a non avere più scuse e non farci prendere in giro dal nostro Io interiore pigro e sabotatore.
Sfida social
Ammetto subito che io non uso questa tecnica, ma conosco tante persone che ne trovano valore e giovamento. Scegliete una routine che piace anche ad un vostro amico, cugina, collega e supportatevi a vicenda con un semplice “Fatto? Io sì”. Avere qualcuno con cui confrontarsi, sfidarsi o semplicemente usare come specchio può essere di grande aiuto nel mantenere la famosa costanza.
Ecco, magari cercate uno che ha voglia, altrimenti vi supporterete al contrario a colpi di “Fatto? No. Neanche io”.
Conclusione: il potere dei piccoli passi
Come ha detto Bill Gates: “Molte persone sopravvalutano ciò che possono fare in un giorno e sottovalutano quello che possono fare in un anno”.
La routine in fondo è proprio questo… un investimento di tempo e di piccoli passi per raggiungere grandi risultati nel futuro (non per forza lontano, anzi).
Spero di avervi dato qualche motivo in più per guardare con occhi diversi la parola routine e, magari, per iniziare già da oggi a costruirvene una nuova.