Il valore del silenzio nel percorso verso il benessere

Il valore del silenzio nel percorso verso il benessere

Francesco Minghini 12 Dicembre 2023 0 Comments

Alzi la mano chi riesce a stare in silenzio. Senza fare nulla, ma proprio niente. Per più di 5 minuti di fila.

Non posso vedere le vostre mani, ma secondo me sono poche. E non c’è da stupirsi visto che le nostre giornate sono scandite da input, notifiche, rumori, suoni e distrazioni che, come vedremo in seguito, stare in silenzio diventa una vera prova di forza.

In questo post voglio parlarvi del valore del silenzio, di cosa dice la scienza, di cosa pensano le persone (ho fatto anche una mini ricerca) e di cosa potete fare per ritagliarvi il vostro spazio di tranquillità che contribuirà, passo dopo passo, al vostro benessere.

Partiamo dal principio, dall’etimologia.

La derivazione latina “tacere, non fare rumore” non ci regala molti spunti, ma ci viene in aiuto una versione, più romantica e meno comprovata, che arriva da un’antica radice indoeuropea: “Si = Legare“.

La ritroviamo in alcune parole del sanscrito (ad esempio, si-nâmi = io lego). Nell’idea del silenzio è insita l’idea del legare, dell’unire, cioè l’idea di creare un canale di comunicazione privilegiato.

Il silenzio, in primis, crea un legame (permette una sorta di ri-sintonizzazione) con sé stessi, inducendo alla riflessione ed alla meditazione. In secondo luogo, crea un legame con chi ascoltiamo in silenzio; il nostro silenzio ci rende molto più ricettivi nei confronti  dell’ambiente esterno.

Emergono le prime qualità: comunicazione, riflessione, meditazione, ricezione.

A questo punto chiamiamo in aiuto la scienza per dimostrare come il silenzio ci porti dei benefici tangibili.

I benefici sul corpo

– Riduce la pressione sanguigna
– Allenta la tensione muscolare
– Regolarizza il respiro
– Migliora l’insonnia
– Abbassa il battito cardiaco

I benefici sulla mente

– Migliora la concentrazione
– Stimola la creatività
– Aumenta la produttività
– Aiuta la pazienza
– Rafforza la consapevolezza
– Calma i pensieri

Ah la scienza giusto! Ecco alcuni studi che provano lo straordinario potere del silenzio.

Nel 2006 il nostrano Dott. Luciano Bernardi fece un esperimento dove espose gruppi test di persone a diversi tipi di musica e a momenti di silenzio e dimostrò che le persone presentavano valori fisici più “rilassati” (battito cardiaco, pressione sanguigna, respirazione…) quando esposti al silenzio.

Nel 2021 uno studio analogo chiedeva ai partecipanti di performare un compito difficile mentre venivano esposti a musica, rumori e silenzio e le conclusioni furono simili. Nel silenzio i risultati erano migliori.

Nel 2013 il Dott. Kirste della Duke University dimostrò su animali di laboratorio che due ore al giorno di silenzio portano allo sviluppo cellulare dell’ippocampo, la regione del cervello legata alla formazione della memoria, che coinvolge i sensi.

Infine, addirittura nel lontano 1989, i coniugi Kaplan elaborarono la famosa “Attention Restoration Theory” che dimostrò come in un ambiente con livelli più bassi di input sensoriali, il cervello può ‘recuperare’ alcune delle sue abilità cognitive.

Insomma, questo silenzio è veramente portentoso.

Mentre leggevo tutte queste splendide evidenze sul valore del silenzio, ho trovato invece un dato che gridava allo scandalo. Nel Regno Unito il tempo di “media silence” ovvero di distacco dai dispositivi è pari a 63 minuti al giorno. SOLO!

Quindi mi sono chiesto: “Ma se il silenzio è così potente, perché lo utilizziamo col contagocce?
Per rispondere a questa domanda ho creato un questionario e l’ho fatto girare e i risultati sono molto interessanti. Ve ne porto alcuni.

  • Circa il 70% degli intervistati conferma di passare al massimo un’ora in silenzio durante la giornata, escludendo il sonno
  • Il 27% addirittura ammette di passare solo pochi minuti in silenzio
  • Il 54% del campione dichiara di passare meno di 30 minuti al giorno senza essere su un dispositivo
  • Il 71% conferma che vorrebbe passare più tempo in silenzio
  • I benefici principali ricercati sono Equilibrio, Benessere, Concentrazione, Produttività
  • Tutti tranne 2 tergiversano di fronte alla domanda: “E allora perché non stai più in silenzio?”
  • Solo 2 ammettono la verità

La verità è che non ne percepiamo nettamente i benefici, quindi tutte le altre attività giornaliere prendono il sopravvento e la nostra forza di volontà diventa introvabile.

Cosa possiamo fare allora per allenarci, a piccoli passi, a stare in silenzio?

La regola che ho trovato io è quella di cominciare con cinque minuti e magari svolgendo un’attività routinaria all’inizio. Ecco alcune idee che potete personalizzare.

  1. Fate colazione in penombra senza telefono. Ora siamo in inverno, la luce del mattino è fioca, sorseggiate il vostro caffè guardando fuori dalla finestra e noterete come il vostro risveglio sarà più morbido e i vostri pensieri più veloci e chiari.
  2. Andate al lavoro – meglio se in bici o a piedi – senza ascoltare la musica, senza cellulare o giornale. Provate sempre per qualche minuto. Noterete immediati benefici anche se non sarete in silenzio assoluto.
  3. Sedetevi per terra a casa vostra e per pochi minuti provate a non fare nulla. Vi sembrerà di perdere tempo, ma anche in questo caso investite qualche minuto e succederanno cose magiche.
  4. Fate dello stretching dolce da stesi. In questo caso potrete convincere il vostro IO più restio che starete facendo due cose in uno: ginnastica e silenzio.

Ovviamente la cosa migliore sarebbe meditare, praticare la respirazione, stare proprio zitti per periodi più lunghi, ma se iniziate da zero diventa rischioso, perché potreste perdere subito una già debole motivazione.

Provate con qualcosa di semplice, veloce e più silenzioso possibile e vedrete che proverete benefici sin da subito.

Dopo che ho scoperto tutto questo, io ora utilizzo molto il silenzio nel coaching perché ha dei benefici ancora più potenti per i miei clienti, ma questo è materiale per un altro post.