Cosa ho imparato diventando coach

Cosa ho imparato diventando coach

Francesco Minghini 18 Ottobre 2023 0 Comments

Come ogni professione anche per diventare coach bisogna studiare, fare pratica, ottenere diplomi e certificazioni. Tutto questo però, non basta per essere un coach. Per essere un coach devi innanzitutto evolverti, cambiare, tendenzialmente migliorare.

La cosa più bella infatti del percorso di studi di coaching è proprio questa. Accendere dei nuovi radar, recepire migliaia di stimoli e iniziare una trasformazione lavorando per diventare una persona più completa e per aiutare se stessi – e poi gli altri – a crearsi una vita più soddisfacente.

Qui sotto vi racconto le cose più interessanti e per me importanti che il coaching mi ha insegnato e mi sta tuttora insegnando. Magari potrebbero essere d’ispirazione anche per voi!

Nutriti di fiducia

Scritto da una persona diffidente, direi che è una grossa conquista.

Ho sempre avuto fiducia in Cristina (la mia mentor) e nel master, ma è stato quando ho deciso di smettere di dubitare delle piccole cose che le cose sono cambiate. Fiducia nel coaching, nella sessione, nel coachee o nel coach, nell’incertezza, in quello che può succedere e di solito succede.

Fiducia nel prossimo, senza giudizi (altro capitolo), richieste, pretese, semplicemente la capacità di aspettare che qualcosa di bello succeda. E tutto questo ti regala in automatico una grande tranquillità, dote di cui sono sempre stato molto povero.

Fiducia in me. In quello che so fare e che posso imparare.

Ci sono stati alcuni episodi chiave e in alcuni casi anche persone chiave che mi hanno aiutato con la loro pazienza, tranquillità e sorrisi. E questo mi porta al secondo punto: gli altri.

Sorridi al prossimo

Una volta Cristina ha detto una frase che parafraso perché non ricordo a memoria: “Oggi doniamo e domani riceviamo”. Lì per lì l’ho ritenuta una frase un po’ cliché, ma poi col tempo e con in contatti con la community di Sunlight (la accademia che ho frequentato) ho capito c’era del vero. E la verità non è che tu oggi regali qualcosa agli altri perché poi loro faranno altrettanto. No, tu lo fai perché ti fa stare bene e perché sai che prima o poi tutto torna.

Questo è un concetto che ancora devo interiorizzare, un concetto che ancora mi porta a farmi domande e mi genera dubbi, ma che sempre più spesso ormai riesco a fugare in pochi secondi.

Ok, oggi ti aiuto io, domani vediamo. E non parlo di aiutare gli altri quando per noi è facile o ci piace farlo, al contrario si tratta di farlo quando magari vorremmo fare altro o non ne abbiamo voglia. Perché? Perché cresciamo aiutandoci a vicenda.

Giudicati con un punteggio alto

Io sono una persona mediamente sicura di me e non tendo quasi mai a giudicarmi male o a colpevolizzarmi. Però tendo ad essere negativo. A vedere il lato oscuro delle mie performance, a dire sempre che manca qualcosa, che non devo fare questo o quello per migliorare. Lo spirito e la voglia sono quelli giusti, ovvero il desiderio di crescere e fare meglio, ma il modo non aiuta.

Anche in questo caso, tutto nasce da uno spunto di Cristina che mi dice: “Ogni volta che fai una sessione chiedi al tuo coachee una cosa positiva su di te”. Anche in questo caso, io alzo le sopracciglia e penso: “Si, ma chissà quelle negative…” Ma da bravo discepolo io provo e caso vuole (o forse non era il caso) che io lo faccia per la prima volta dopo una sessione a mio avviso terribile. E comunque qualcosa di buono c’è, qualcosa da cui partire, qualcosa che io non avevo notato. C’è sempre qualcosa di buono in te, e non c’è nessun motivo per giudicarti male, ti servirà soltanto a stare peggio.

Non giudicarti

Sembra uguale al paragrafo precedente, ma non lo è. Non giudicarti significa non rimproverarti quando pensi di aver sbagliato, di non aver fatto quello che volevi, di non aver raggiunto l’obiettivo. Datti tregua, fai i conti con ciò che sei, la situazione, il momento, tutto ciò che ti circonda. Vedrai che subito ti sentirai meglio e vorrai automaticamente migliorare per la prossima volta. Per me è stata una delle scoperte più incredibili. Il modo in cui mi sento subito dopo non essermi giudicato è fantastico e mi aiuta a vivere meglio il presente e il futuro.

Vivi il presente

Il mio nuovo mantra. Ormai le persone vicino a me non mi sopportano più per quante volte lo dico. Per una persona con mille pensieri come me questo è stato un toccasana, anzi una rivoluzione. Non dico che ormai sono uno stoico, ma ci sto lavorando.

Rimuginare sul passato o farsi venire l’ansia per cose che potrebbero succedere o succederanno non ha senso, non aiuta, anzi. Vivere il presente e solo le cose che puoi controllare è un traguardo fantastico, che ti trasmette subito tranquillità e fiducia.

E anche quando ho scritto questo paragrafo, l’ho fatto con il cuore leggero.

Forse è la lezione più importante che ho imparato, anzi sto imparando.

La litote non esiste

I francesi sono spacciati nel coaching, loro che per dirti che una cosa è bella ti dicono “non è brutta”. Noi coach invece non diciamo mai che una cosa è negativa, come ho appena fatto! Ma diventiamo maestri nell’invertire la negatività in positività.

La domanda chiave? E se non vuoi sentirti xxx come vuoi sentirti?

Il linguaggio influenza il pensiero, il pensiero dirige le azioni e le emozioni. Quindi riuscire a parlare sempre in maniera positiva è una sfida gigantesca, ma che ti permette di cambiare completamente il tuo approccio alla vita.

Il coaching mi sta continuando a insegnare tanto, ma queste sono i punti che mi hanno veramente aiutato a cambiare, in meglio!